JLR Ritorna alla Normalità: Riparte la Produzione Dopo il Cyberattacco

Dopo settimane di silenzio sulle linee di montaggio, Jaguar Land Rover (JLR) ha annunciato la ripresa, seppur graduale, delle sue attività produttive. La casa automobilistica britannica era stata costretta a paralizzare la maggior parte delle operazioni in seguito a un massiccio cyberattacco che aveva colpito i sistemi IT aziendali all'inizio di settembre.

Ritorno in Fabbrica a Ritmo Ridotto

La ripartenza delle attività è un segnale cruciale di superamento della crisi digitale. Il primo stabilimento a tornare operativo, sebbene con capacità ridotta, è quello di Wolverhampton, dedicato alla produzione di motori.

Nei giorni successivi, la ripresa si estenderà ad altri impianti chiave. In particolare, è previsto il riavvio della produzione veicoli, a partire dai modelli Land Rover Defender e Discovery nello stabilimento di Nitra (Slovacchia), seguiti dalle Range Rover e Range Rover Sport prodotte a Solihull. Il ritorno alla piena operatività, tuttavia, è atteso solo nelle prossime settimane, dopo una attenta valutazione quotidiana dei progressi.

Una Crisi Costosa per l'Intera Filiera

L'attacco informatico non ha solo bloccato la produzione di veicoli di lusso, causando perdite significative stimate in circa 50 milioni di sterline a settimana in termini di mancata produzione. La crisi ha messo a dura prova l'intera catena di fornitura, che impiega circa 200.000 lavoratori solo nel Regno Unito, molte piccole aziende fornitrici sono state messe in ginocchio dallo stop dei pagamenti e degli ordini.

Per far fronte all'impatto economico e per sostenere la filiera, il governo britannico è intervenuto garantendo una linea di credito da 1,5 miliardi di sterline (circa 1,7 miliardi di euro). Inoltre, JLR ha introdotto un nuovo schema di finanziamento per pagare in anticipo i fornitori sfruttando la solidità del proprio bilancio.

La ripresa di JLR non è solo una notizia positiva per il marchio, ma un segnale di fiducia per l'industria automobilistica britannica, che ora si ritrova a dover rafforzare urgentemente la propria resilienza digitale.